Fermo amministrativo: per sbloccare non basta la prima rata

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fermo amministrativoIl fermo amministrativo può essere eseguito su tutti i veicoli a motore (non solo sulle auto), ma da oggi per sbloccare non basta più il solo pagamento della prima rata. Prima di chiarire quali sono le recenti novità legislative, spieghiamo cosa si intende per “fermo”. Si tratta dell’atto con il quale la P.A. impedisce – o meglio “blocca” -, per mezzo delle azioni di Equitalia (sollecito, cartella esattoriale, avvio dell’esecuzione forzata), l’utilizzo dell’auto, della moto o del ciclomotore da parte del legittimo proprietario apponendo le famose “ganasce” fino a riscossione integrale del debito. Da una parte sta chi non paga l’Rca e subisce sanzioni fino ad oltre 3.000 Euro, dall’altra sta chi addirittura viene privato del veicolo. Tuttavia anche nei casi di recidività nel mancato pagamento dell’Rca è bene sapere che si può arrivare al sequestro del mezzo. Il fermo amministrativo scatta per mancato versamento di tasse e imposte dovute per importi superiori a 50 Euro (il bollo auto ad esempio), e, per tutta la sua durata, comporta l’impossibilità di circolare (pena una sanzione ulteriore fino a 7.953 Euro); l’impossibilità di radiazione dal PRA, demolizione o esportazione e l’impossibilità di vendere il veicolo con data successiva all’iscrizione del fermo. Con l’entrata in vigore del decreto legislativo n°159/2015 sono cambiate le regole del fermo amministrativo, e, ad oggi, dopo alcune modifiche alla normativa, non è più possibile sbloccare pagando solo la prima rata. La sanzione, ai sensi di questa legge, può essere rateizzata per somme dovute fino a 50.000 Euro e distribuita in 72 rate con una dichiarazione di “versare in condizioni di difficoltà” (naturalmente la difficoltà va dimostrata e documentata). La normativa prevede anche che in caso di invio della dichiarazione, Equitalia non possa avviare la procedura di fermo, l’ipoteca o la procedura esecutiva, a meno che la richiesta non venga rifiutata. Prima delle ultime novità, era prevista la decadenza dal beneficio della rateizzazione per mancato pagamento di 5 rate, anche non consecutive. Se invece la rateizzazione è concessa dopo la decadenza di un precedente piano, bastavano 2 rate insolute per avviare il fermo amministrativo. In sostanza prima, pagando anche solo la prima rata si poteva sbloccare il fermo, anzi, addirittura cancellarlo, perché questa era ritenuta garanzia sufficiente al successivo versamento dell’intero. Attualmente, per sbloccare le ganasce, bisogna pagare direttamente l’intero debito: è ciò che stabilisce la circolare 98/2015 inviata da Equitalia a tutte le strutture operative. Insomma, la domanda di pagamento rateale del fermo amministrativo non vale più per sbloccare le azioni esecutive sul veicolo.

Tuttavia, sulla possibilità di sbloccare il fermo amministrativo pagando la prima rata, di recente Equitalia è tornata sui suoi passi, dimostrando una certa apertura sulla volontà di ripristinare l’accesso alla rateizzazione per continuare a circolare.


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