Intestazione temporanea dell’auto: come funziona

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Intestazione temporanea veicoloHa creato grandi dibattiti l’intestazione temporanea dei veicoli, ovvero la nuova disposizione in materia di variazione della denominazione o delle generalità dell’intestatario della carta di circolazione e di intestazione temporanea di veicoli. Una disposizione che nasce per motivi di ordine pubblico, per consentire alle forze dell’ordine di poter tracciare l’identità di chi è alla guida di un veicolo (importante quando vengono commesse infrazioni), visto che questa persona spesso non coincide con il suo proprietario.

In pratica funziona così: deve essere comunicato alla Motorizzazione il nominativo dell’utilizzatore di un veicolo per uso personale che si protrae per più di 30 giorni. L’operazione costa 16 euro da versare su un ccp come imposta di bollo e 9 euro per i diritti di motorizzazione. Riguarda:
* i comodati d’uso gratuito oltre i 30 giorni;
* i veicoli in locazione senza conducente;
* chi ha la disponibilità di veicoli intestati a soggetti considerati giuridicamente incapaci;
* chi utilizza un veicolo intestato a un defunto.

Nessun obbligo invece per:
* le aziende che forniscono auto in fringe benefit;
* chi presta la propria auto a parenti o persone in assenza di un contratto formale;
* cittadini e imprese che prima del 3 novembre utilizzavano veicoli intestati ad altri soggetti, ovvero per chi ha stipulato contratti di comodato d’uso prima di quella data.

Una circolare del Ministero dell’Interno emanata la scorsa settimana ribadisce che sono esclusi dagli obblighi di annotazioni sulla carta di circolazione i familiari conviventi e i casi in cui un veicolo viene prestato a titolo di cortesia o favore per qualche giorno.


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