3ETour (Eastern European Electric Tour)

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electric tour

Si è concluso a Milano, laddove era partito, il tour in auto 100% elettrica che ha attraversato tutte le repubbliche che un tempo facevano parte della ex Jugoslavia. Quattromila km con lo scopo di dimostrare che la mobilità elettrica è possibile anche nei Balcani, ma anche documentare qual è la situazione dei paesi al di là dell’Adriatico, dopo 30 anni dallo scoppio delle guerre balcaniche.

Il tour è stato organizzato dal blog di divulgazione scientifico/culturale GeoMagazine.it e da Power cruise Control sviluppatrice di software dedicati alla mobilità elettrica. Il viaggio è partito da Milano per scendere fino a Bari e da lì imbarcarsi per Durazzo in Albania. Dall’Albania sono poi iniziate le tappe balcaniche partendo da Tirana con 7 tappe all’interno dell’ex Jugoslavia toccando: Montenegro, Kosovo, Macedonia del Nord, Serbia, Bosnia Erzegovina, Croazia e Slovenia. Toccate dall’equipaggio tutte e 7 le capitali e soste in alcune della località note delle guerre dei Balcani. Fra queste Srebrenica, tristemente alla cronaca per il genocidio compiuto nel 1995, poi Mostar e il suo ponte patrimonio dell’UNESCO bombardato durante il conflitto. Anche Bihac, sempre in Bosnia Erzegovina come le altre due città, anch’essa stretta in un duro assedio è oggi nota per essere l’ultimo miglio della rotta dei Balcani per tanti migranti che arrivano da Iraq, Siria, Afganistan per entrare all’interno dell’Unione Europea. Belgrado e Kosovo invece erano sotto i riflettori delle cronache in tempi più recenti. La capitale serba con i bombardamenti NATO del 1999, ancora visibili oggi in città, e la nascita del Kosovo nel 2008 oggi stato autonomo, ma solo parzialmente riconosciuto dai paesi dell’ONU. Dopo 9 giorni attraverso questi paesi il tour si è concluso nuovamente a Milano.

Le tappe percorse

Il viaggio ha evidenziato che la mobilità elettrica è possibile anche nei Balcani già oggi e ovviamente anche in Italia. Alcuni di questi paesi non erano dotati di ricarica ad alta potenza, ma si sa l’energia elettrica è la forma di energia più diffusa quindi è facile poter gestire eventuali imprevisti o rifornire l’auto elettrica durante la notte. In ogni caso imprevisti nel viaggio non ne sono occorsi confermando ancora una volta che la titubanza dell’adozione di veicoli elettrici è più un cambiamento che richiede un cambio culturale visto che la tecnologia è già disponibile.

Nonostante le tappe fossero impegnative dal punto di vista altimetrico e di distanza in ogni tappa si è sempre arrivati con sufficiente energia residua merito dei software di navigazione che supportano la mobilità elettrica. Dal punto di vista della situazione dei paesi che componevano l’ex Jugoslavia si è trovato un quadro a macchia di leopardo. Ci sono state sorprese come ad esempio quello della Bosnia un paese, che seppur ha ancora problemi fortemente politici è un paese molto vivace con dei paesaggi incredibili. Un paese fatto da profonde differenze culturali e religiose visibili nelle architetture, ma anche nei costumi. Cercano di convivere le etnie con difficoltà, ma si cerca comunque di guardare verso il futuro come nella moderna Banja Luka.

Anche il Kosovo, molto americanizzato nella sua capitale, è un altro paese dei cosiddetti paesi all’ombra e remoti di Europa dove ci sono state diverse sorprese, fra cui autostrade molto nuove e di ottima fattura, ma questo come un po’ in tutti i paesi dell’ex-Jugoslavia. La Serbia che era il cuore pulsante della Jugoslavia è anch’essa lanciata verso il futuro con, ad esempio, diverse colonnine di ricarica lungo le principali direttrici del paese. Situazione un po’ diversa per la Macedonia del Nord, da poco con un nuovo nome dopo le dispute con la Grecia, che pare un po’ più attardata rispetto agli altri paesi. Anche l’Albania, che è un paese al di fuori dei paesi dell’ex-Jugoslavia, è stata toccata dal Tour. Un paese molto lanciato verso il futuro. Tirana è una capitale molto tecnologica con una ottima presenza di macchine elettriche circolanti, in particolare taxi.

Un altro aspetto degno di nota è quello che tra tutti questi stati si debbano affrontare controlli doganali.  Questo avviene in tutti i paesi tranne che ovviamente in Croazia e Slovenia che aderiscono a Schengen e dove c’è la libera circolazione. La questione delle frontiere ci porta indietro di quasi trent’anni e non siamo più abituati a questi tipi di controlli. Il tour ha attraversato nelle varie tappe 11 confini di stato di cui nove con controlli doganali. Nove i paesi attraversati, inclusa l’Italia, e otto le capitali toccate. Tre gli ingegneri dell’equipaggio e una fotografa, la giovane Eleonora Benso. La squadra era composta da tre generazioni: generazione Z, generazione X e millennial è questo elemento è stato un ulteriore modo di confronto su vari temi durante il viaggio

Giuseppe Cutano, tracciatore del tour, blogger e progettista di rinnovabili dichiara: “Operando nella transizione energetica non ci si può esimere dal toccare con mano qual è la situazione e quindi è importante scendere sul campo e provare le cose per capirle. Dal punto di vista culturale è invece importante capire dove sta andando l’Europa perché c’è una Europa di serie A e una di serie B che è remota ed in ombra e fa fatica a togliersi di dosso il lungo decennio di guerre divisive e atroci. Oggi questi paesi guardano al futuro e c’è molta vivacità, seppur sui “radar” mediatici non hanno i palcoscenici che meriterebbero. Ci sono ancora troppi pregiudizi per questi paesi a poche ore dall’Italia e non so quante persone visiterebbero ad esempio il Kosovo, figuriamoci in auto elettrica. Dopo il tour, avendo anche toccato alcuni dei luoghi più tragici del decennio di guerre nel cuore d’Europa, sono tanti gli aspetti per riflettere a 360°”

Leonardo Spacone, ingegnere e Green Heroe di Power Cruise Control dichiara: “Vivo ogni giorno la mobilità 100% elettrica, mi scontro quotidianamente con falsi miti e pregiudizi su questa attuale modalità di trasporto. Quale miglior modo per dimostrare il valore di una tecnologia se non applicarla in un contesto in cui a prima vista sembrerebbe impossibile viaggiare con un’auto elettrica senza la minima pianificazione o preparazione iniziale, ma solo utilizzando software specifici e un veicolo elettrico. Viaggiare a zero emissioni allo scarico è possibile già oggi e si tratta di imparare nuovi modi per gestire le abitudini di viaggio”.

Matteo Vicentini, blogger, geografo e progettista di rinnovabili dichiara: “Le sensazioni di questi giorni fatti innanzitutto di sorpresa per come, anche in un contesto meno infrastrutturato, sia confortevole, ecologico, piacevole mettersi alla guida di un’auto elettrica. Le strade dell’Est Europa si sono mostrate pronte, a fronte di una pianificazione corretta, alla sfida della transizione nel campo della mobilità. Un’esperienza formativa e con contenuti umani di grande spessore”

Ecco alcune foto delle città toccate:

Laç-Albania

Mostar

Novo Mesto

Pristina

Sarajevo


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