Delivery e moto: passione ed Impresa nelle strade del Lockdown

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Il Covid ha favorito il “B2B” in moto per il trasporto di merci ed il mercato offre ora diversi modelli a vocazione professionale. Quali prospettive per un neoimprenditore “a Due Ruote”?

Delivery e moto

L’allerta Covid, il Lockdown e la mobilità ristretta esclusivamente alle attività lavorative – dall’inizio di questo 2020 – hanno lanciato il Delivery su Due Ruote, cioè il trasporto di Food&Beverage, Medical, Dispatch e generi diversi con moto e Scooters.

Diversi “Riders” riuniti sotto Organizzazioni, oppure operativi in forma autonoma in appoggio alle strutture fisiche di distribuzione delle merci, hanno così potuto aumentare il loro giro di affari oppure integrare le perdite salariali o i mancati pagamenti in altre attività, svolgendo in parallelo l’attività di Delivery.

Il ritorno attuale dell’allarme sembrano stimolare il ritorno di attività di movimentazione merci. Su tutto predomina il vero e proprio boom delle Apps digitali di gestione per ordinativi e payments.

Non solo “Food Delivery”

Il segmento del Delivery per la gastronomia è stato recentemente turbato dal provvedimento della Procura di Milano nei confronti di Uber Italy Srl, commissariata con l’accusa di caporalato nei confronti dei Rider utilizzati sotto il Marchio della filiale.

Da questo è scaturito e si è ingenerato nel potenziale operatore il dubbio sul rapporto tra gli oneri dell’attività e la remunerazione in base alla guerra sempre più acuta che si è ingenerata tra i diversi brand del Food Delivery per il ribasso delle condizioni economiche di consegna.

In tema di possibilità di guadagno, i riferimenti vengono trasmessi per l’Italia dalle organizzazioni Leader di mercato, ad esempio una recente analisi della piattaforma “Eurofound” indica in un range di 8 euro l’ora e di 4 euro a consegna (con esclusione delle eventuali mance) il compenso dichiarato da una Società per i Riders assoldati.

Chiaro che l’entità del compenso deriva dal valore della merce consegnata e dal settore: in media il valore del Food Delivery consegnato a domicilio ammonta a circa 9 euro per persona servita. Per questo il valore per consegna unitaria può tuttavia crescere – ad esempio – nel caso del Delivery di parti di ricambio (dove peraltro non sono presenti molte organizzazioni e dove il rapporto può essere strutturato individualmente tra Rider e Centro Distribuzione) oppure nel mondo del prodotto postale nel mercato che si avvia ad una oggettiva liberalizzazione.

Il modello organizzativo e professionale del “Rider”

Dopo la legge di conversione del Decreto per la tutela del lavoro e la risoluzione delle crisi aziendali, il ruolo ed il profilo del Rider si può ben dire siano stati maggiormente disciplinati e, dunque, minimamente “tutelati”.

Con tutto ciò il lavoro rimane essenzialmente quello che inizia con l’ordine di consegna a mezzo smartphone o accesso su piattaforma del committente. Il rider che accetta l’incarico si deve recare con il mezzo e la dotazione di accessori a disposizione al punto di ritiro della merce da consegnare, e completare l’ordine con la consegna al domicilio.

Attualmente non è necessaria la forma di Impresa (entro livelli operativi e di remunerazione – soglia ben definiti), e due delle “nuove frontiere” per la promozione e diffusione del Delivery in moto sono indubbiamente il supporto della filosofia del “mobility pooling” per il trasporto di pacchi e beni non deperibili, e l’affiancamento di Sharing e Noleggio verso il Food Delivery; in sintesi alcune Imprese di Noleggio e Sharing hanno lanciato proposte, supporti e servizi per il mondo del Delivery attraverso le loro Flotte. Questo può offrire al Rider mezzi sempre freschi ed evitare l’uso (ed il rischio) del proprio mezzo, magari non idoneo, per lo svolgimento di una attività di fatto professionale.

Dal punto di vista delle formule organizzative, infatti, solo alcune piattaforme ed organizzazioni di Delivery a due Ruote forniscono al Rider mezzi propri, ad eccezione delle Imprese di Express e Consegne postali. Tuttavia sia il Rider professionale che quello occasionale possono beneficiare oggi di un mercato teso ad importare dal settore Auto aziendali sia architetture di modelli adatti all’utilizzo lavorativo “multipurpose” sia proposte contrattuali e finanziarie ispirati dal mondo Fleet.

Le proposte di mercato: modelli e formule contrattuali

L’offerta di motocicli adatti all’uso aziendale e Delivery si è popolata sia di modelli “Crossover”, “Executive” e Custom Premium destinati prevalentemente all’affidamento in Fringe benefit per personale aziendale oppure prescelti da Imprenditori individuali; sia di modelli appartenenti alla Categoria da “L2” ad “L7”, con la recente conquista dell’accesso alle aree autostradali per gli “L5e” decisa nel Decreto di Agosto.

Dal punto di vista finanziario le offerte di Noleggio temporaneo e/o a Lungo Termine cominciano a prendere piede, e tanto per fare un esempio da una ricerca incrociata di offerte pubblicizzate sul Web possiamo registrare l’offerta di un Piaggio MP3 HPE 500 Business a partire da circa 230 Euro al mese (Iva esclusa) per un periodo contrattuale di almeno due anni e percorrenza di 15.000 Km.

Riccardo Bellumori

2 commenti su “Delivery e moto: passione ed Impresa nelle strade del Lockdown”
  1. Paola Salute ha detto:

    Dal mondo Donne e Motori…staremo a vedere come andrà a finire…

  2. Massimiliano ha detto:

    Diciamo che c’è ancora margine di miglioramento per quanto riguarda le leggi di tutela dei riders ma comunque stanno almeno iniziando a farsi sentire


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